Dead Dreams in preordine


Quale modo migliore di festeggiare Halloween che prenotare Dead Dreams, il seguito di Water Dreams?
Potete farlo qui, su Amazon, e giovedì il libro arriverà nelle vostre mani virtuali senza sbattimenti ulteriori.

Se ancora non avete letto i libri precedenti, potete trovare Sweet Dreams (il primo della serie) qui e Water Dreams (il secondo volume) qui.
E sì, è altamente consigliato, per non dire indispensabile, aver letto i primi due volumi per capire qualcosa di Dead Dreams.
Perché io l’ho anche messo un riassunto a inizio libro, ma leggersi i romanzi prima è un’altra cosa, no?

Di cosa parla Dead Dreams?
Beh, fa più o meno così:

Quando vende della polvere di oblio, June Romano non sa che le restano pochi giorni da vivere.
Quando contatta il fratello di June per chiedergli di venire a Milano, Artemisia sa che lui potrebbe essere l’unica chance di salvare June.
June e Artemisia dovranno affrontare mostri, ladri, poliziotti, avvocati e… “il Mietitore”, tutto, pur di sconfiggere il destino.

La cosa è chiara, direi: andate qui, cliccate il tasto Prenota, aspettate pazientemente giovedì, leggete il libro, e recensitelo!

Buona lettura!

Qualche annuncio in ordine sparso


A fine agosto, ho fatto una chiacchierata fiume con un vecchio compagno di scuola che ora, tra le altre cose, gestisce un blog in cui pubblica interviste in doppio formato: l’audio della chiacchierata e la trascrizione delle parti salienti, in forma di articolo breve da leggersi in un paio di minuti.
Se volete sentirmi parlare di scrittura, editoria 2.0, fantasy, la signorina Whalton, Matrix, Mad Max: Fury Road e molto altro, trovate l’intervista qui. Grazie alle magie dell’editing, Luca è riuscito a far scendere la registrazione da 40 e passa minuti a soli 28. Buon divertimento!

In other news, il 31 ottobre, cioè tra meno di 10 giorni, pubblicherò il terzo libro della serie Milano Onirica.
Il romanzo, che s’intitola Dead Dreams, è ora in mano all’ultimo baluardo contro l’orrore, ovvero i beta lettori, ma il file è (fondamentalmente) pronto, e pura la copertina c’è.
Manca solo la sinossi, la fottuta sinossi!
Sarà divertente dover riassumere un romanzo da 100mila e passa parole in una sinossi che non spoileri nulla.
Come sempre, è un momento di grande divertimento nel processo editoriale…

Per “festeggiare” l’imminente uscita, ho approfittato del fatto che la mia amica Enrica “Eren” Angiolini aveva degli slot per commissioni aperti e le ho commissionato di disegnare uno dei personaggi di Dead Dreams.
E tra qualche mese credo che gliene commissionerò un altro.
Per ora mi ha mandato lo sketch preparatorio e sono felicissima, quindi appena avrò il disegno definitivo ve lo farò vedere e fangirleggerò a morte.
Consideratelo un avvertimento.

Infine, quest’anno ho deciso che parteciperò al NaNoWriMo. [Se volete cercarmi sul sito del NaNo, sono nascosta dietro una zucca di Halloween e il nickname Zeros83 (prevedibile, eh?)]
Avevo partecipato al NaNo un’unica altra volta, nel 2011 (una vita fa!), e visto che sto facendo una certa fatica a dare la botta d’avvio al prossimo libro, ho deciso di aggiungere pressione esterna al mio cervello e farmi “del male”.

Perché a volte devi costringere i tuoi neuroni a lavorare con la forza, o ingannarli finché non cooperano, e questa è una di quelle volte.
Ho passato mesi, per non dire quasi un anno, a pensare a questa storia, e più ci ho pensato, meno ne ho ricavato.
E invece, un paio d’ore dopo essermi detta “Quest’anno faccio il NaNo, costi quel che costi, anche se non so che cazzo scrivere!” ecco che il mio cervello nel panico ha cominciato a affannarsi per trovare pezzi del puzzle che potessero combaciare, che potessero avere senso uno a fianco all’altro, e quindi ho un po’ più di un abbozzo di trama da cui partire.
Nulla riesce a smuovere un cervello perfezionista quanto la prospettiva di fallire spettacolarmente, e per di più in pubblico!
Novembre sarà un mese divertente, probabilmente con parti uguali di panico e soddisfazione, e molti momenti di WTF interiore (o esteriore, dipende).

Chi vivrà vedrà
Nel frattempo, ci si vede tra un paio di giorni con il link al preordine e, soprattutto, la sinossi, la dannata sinossi!

Podcast of the week – Un panel su privacy e dati ospitato da GeekWire


“Are you getting a fair trade for your data?” Diciamocelo, fino a una decina d’anni fa una domanda del genere non ci sarebbe venuta in mente manco a pagare. Se ce l’avessero posta, avremmo guardato il nostro interlocutore con aria perplessa cercando di darle un senso vero. Dati? Quali dati? Che scambio? Di che diavolo stiamo parlando?
Oggi, invece…
Soprattutto dopo Facebook che si fa trovare a brache calate un giorno sì e l’altro pure, oggi è il tipo di domanda che non vogliamo porci, non davvero.

In cambio della mia privacy cosa sto ricevendo?
Cosa mi danno davvero Google, Amazon e Facebook in cambio di uno sguardo fin troppo approfondito alla mia vita?
Siri e l’assistente virtuale di Google sanno quante volte al giorno mi lavo i denti e a che ora entro e esco di casa e dal lavoro, il Dash Pod sa quante volte faccio la lavatrice, il mio smart-watch sa quante volte vado a correre e che percorso faccio e quando e se tutto va male rivela la posizione di una base di operazioni segrete in territorio nemico.
Ha senso da parte mia cercare di proteggermi? E come, poi? Come?!
Come si può provare a arginare o regolamentare questo immenso mondo di dati che vengono raccolti e messi insieme e usati per tracciare il nostro profilo onde meglio bersagliarci di pubblicità e prodotti?
È possibile che dal Primo Mondo vengano regole riguardo la profilazione online che possano aiutare, in un futuro, anche quelle nazioni che per ora si stanno ancora affacciando lentamente alla bolgia digitale in cui viviamo noi?

Ne discutono Molly Wood, presentatrice dello show radiofonico Marketplace Tech, Giri Sreenivas, capoccia della startup Helm (incentrata su server email privati), Ryan Calo, co-direttore del Tech Policy Lab della University of Washington, e Monica Nickelsburg, giornalista di GeekWire specializzata in civic innovation.

Qui potete trovare sia il podcast (29 minuti e spicci di highlights della conferenza), sia la sua trascrizione, sia il video della intera conferenza (un’ora e mezza circa, i primi due o tre minuti sono silenziosi ma la conversazione non è ancora iniziata).

È ottimo materiale di riflessione, anche se a tratti fa sentire sull’orlo di una distopia digitale.
Buon ascolto!

Podcast of the week – Rock Medicine @ Sawbones.


Prendi un dottore.
Prendi un intrattenitore.
Prendi la storia della medicina, soprattutto nei suoi momenti più WTF e assurdi.
Prendi dell’equipaggiamento per registrazioni audio.
Shakera.

Otterrai “Sawbones” (segaossa), sottotitolo “A Marital Tour of Misguided Medicine”, le cui puntate puntualmente iniziano col disclaimer:

Sawbones is a show about medical history, and nothing the hosts say should be taken as medical advice or opinion. It’s for fun. Can’t you just have fun for an hour, and not try to diagnose your mystery boil? We think you’ve earned it. Just sit back, relax, and enjoy a moment of distraction from that weird growth. You’re worth it!

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Buone feste


Non so voi, ma qui siamo sopravvissuti ai bagordi natalizi, anche se a stento. È tempo di entrare in modalità letargo fino alla Befana.

Fate i bravi o i cattivi, ci si rivede a gennaio.

The vault is frozen.