Dopo un paio di anni dalla morte violente del mio videoregistratore, che ha fatto harakiri mangiandosi una videocassetta, finalmente da qualche mese ne abbiamo comprato uno nuovo. È stata una lunga e sofferta ricerca, quella che ci ha portati a comprarlo, fatto sta che ce l’abbiamo fatta a trovarne uno.
Ora il problema: in due anni abbiamo completamente perso l’abitudine ad avere un videoregistratore! Al punto da dimenticare del tutto l’utile possibilità di registrare qualcosa che non posso vedere.
Così lunedì ho lasciato iniziare un programma prima di avere l’illuminazione (e probabilmente il VCR era lì che urlava “Me, me, pick me!” mentre io mi dispiacevo per il fatto di non poter vedere il programma).
Ora che l’illuminazione divina mi ha ricordato che il VCR non serve solo per guardarle, le videocassette, ma anche per registrarci su, beh, il mondo televisivo torna a sorridermi un filino.
Così mi sono potuta registrare e guardare con calma Fringe, che è iniziato martedì su Italia 1.
Carino, strano, ma con un momento di solenne demenza sul finale della puntata! Breve riassunto: dopo uno stranissimo e inquietante “attacco terroristico”, la protagonista e collega-amante, agenti dell’FBI, indagano per scoprire i responsabili. Il collega-amante vede in faccia l’attentatore poco prima di venir ferito gravemente da un’esplosione. La prode protagonista accetta di sottoporsi a una procedura piuttosto rischiosa per collegare la propria mente a quella di lui, in modo da recuperare il ricordo di quella faccia. Lo scienziato pazzo che le spiega la procedura, le dice che l’ha usata con successo già un po’ di volte, funziona perfino su un cadavere, se è morto da meno di 6 ore. La procedura funziona egregiamente.
Sul finale la protagonista scopre che il collega-amante è coinvolto nell’attentato, lo insegue in auto e lui le muore tra le braccia, senza averle rivelato tutto quello che lei vorrebbe.
Sicura che ora lei riuserà la procedura, mi chiedo cosa rivelerà.
No, la geniale protagonista, fine investigatrice, non lo fa.
Invece, una gentile signora della Massive Dynamics (la corporation diretta da un ex collega dello scienziato pazzo di cui sopra), guarda il cadavere e chiede a un suo sottoposto da quanto è morto.
“Cinque ore.”, risponde quello.
“Interrogatelo.”, comanda lei.
Fine della puntata.
Ma ci voleva tanto ad arrivarci?! O.o
Cazzo, anche un giocatore di ruolo alle prime armi ci arriverebbe, e senza doversi scervellare troppo!
A proposito di giocatori, sta per uscire Gamer, sparatutto americano con Gerald Butler (ovvero Mr Leonida di 300) protagonista. Il Butler interpreta Kable, uno degli eroi e personaggi di uno dei mega-videogiochi violentissimi di un prossimo futuro, in cui i personaggi sono persone vere, comandate via chip dai giocatori. A quanto ho capito, Kable sta per “finire il contratto”, uscire dal gioco e soprattutto liberarsi. Ovviamente il cattivo di turno, ovvero Michael C. Hall (Dexter dell’omonimo telefilm) non sarà tanto d’accordo.
Niente a che vedere coi freaking gamers della Dead Gentleman Production!