Wolverine l’immortale


Attenzione, seguono spoiler. Tanti. A ruota libera. Ma proprio tanti.
Siete avvisati.

WARNING SPOILERSPartiamo con la doverosa premessa: io del Wolverine dei fumetti conosco poco, per non dire nulla. Gli sono affezionata per averlo visto in tv, per quella sua aria ruvida come la cartavetra a grana grossa e per quel suo modo di fare gentile e dimesso. L’incarnazione filmica di Wolverine portata sullo schermo da Hugh Jackman a me piace, anche se non è Wolverine, non davvero. Anche se lo hanno addolcito e smussato come Wolverine non dovrebbe essere smussabile.

Devo ammettere di essere andata al cinema aspettandomi… Non so esattamente cosa mi aspettavo, sapete? Ho leggiucchiato, tempo fa, la saga a cui… su cui… No, ok, diciamolo fuori dai denti: la saga giapponese di Wolverine non c’entra un cazzo con ‘sto film. Hanno preso dei nomi, dei concetti, due o tre idee, e poi giù di stronzate.
È un film divertente, Wolverine l’immortale, e sono andata a vederlo aspettandomi Wolverine, il Giappone, la giapponese dalla faccia inquietante e i capelli fluo, la love story con Mariko, Hal Yamanouchi che doppia sé stesso e Silver Samurai.

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