Come parlano le balene?


Oggi è stata una di quelle giornate strane in cui le cose vanno come devono andare, seguono il flusso e, tra un mini-contrattempo e l’altro, alla fine vai a casa con un sorriso stampato in faccia e la soddisfazione di aver parlato con una bella persona, di averla vista fare splendide cose, e di essere pure stata d’aiuto.

Oggi c’era Nicola Davies in biblioteca.
Mai sentita?
Nicola Davies è una dolcissima signora piena di energie e di storie e di conoscenza che, oltre a studiare gli animali e aver presentato un programma della BBC di divulgazione scientifica per bambini, oggi scrive libri per bambini e ragazzi, tutti incentrati sugli animali e le scienze.
La sua firma è su un botto di volumi, di fiction e non-fiction, dall’albo illustrato al romanzo. Continua a leggere

Ladri di libri


Scaffale di libri. Fonte: Wikipedia.it

Scaffale di libri. Fonte: Wikipedia.it

Ieri al discount ho assistito alla breve, ma intensa, disquisizione tra una cassiera e una cliente, sull’annoso tema: “Ma perché le biblioteche mettono l’antitaccheggio nei libri?”
Non hanno trovato risposta ai loro dilemmi, nel tempo di far passare tutti i (pochi) articoli della signora.
Quindi, visto che magari là fuori c’è qualcun altro che se lo sta chiedendo e non ci dorme la notte, diamo la risposta.

Le biblioteche (e neanche tutte) mettono l’antitaccheggio sui libri per la stessa ragione per la quale i negozi di vestiti, cd e libri lo mettono sui propri prodotti: perché la gente leggerà poco, ma se ha la faccia come il culo cerca anche di rubarseli, i libri, non solo di prenderli in prestito.

Voi, come la signora e la cassiera, potreste dire: ma se si possono prendere in prestito, ‘sti benedetti libri, che bisogno c’è di rubarli? Chi potrebbe volerlo fare?

Ora, io non sono nella testa di chi va a rubare i libri nelle biblioteche, mortacci loro, ma vi posso dire che cosa è spannometricamente più probabile che sparisca da una biblioteca: le edizioni costose/pregiate (e qui possiamo capire cosa muove il ladro), i libri molto piccoli che l’ancor più piccolo Gigino si infila in tasca per sbaglio e mai più riporta indietro per paura che il malvagio bibliotecario lo sculacci davanti a mamma e agli altri bambini, e i bestseller.

Sì, i bestseller.
Per esempio, nella biblioteca in cui lavoro s’erano rubati Twilight. La saga completa.
Non so se fosse per poter rileggere a proprio agio, quando cacchio lo si voleva, le sei parole di bollente passione del primo rapporto tra Edward e Bella, o se invece fosse una manovra per ripulire la biblioteca dal lordume dei vampiri sbrilluccicosi.
Fatto sta che se li erano rubati.
E parlo al passato solo perché qualcheduno ha donato alla biblioteca il primo volume della saga, che, stranamente, non è ancora sparito, ma forse è solo segno che è passata la fregola da Tuailait, chissà.

Fatto sta che i libri, regolarmente, spariscono dalle biblioteche che non abbiano altri mezzi per proteggerli, e chissene se sono timbrati dalla biblioteca in fondo, dietro il frontespizio e ogni cento pagine.
Chissene se hanno attaccati tutti i classici orpelli necessari alla biblioteca, come due o più etichette adesive e la taschina in cui infilare le schede dei prestiti.
Un giorno ci sono, il giorno dopo non ci sono più.
Non siamo a livelli di collezione dimezzata in un pomeriggio, ma a volte si nota, soprattutto nei casi eclatanti come una intera serie sparita nel nulla

Ed è per questo, dunque, che quando una biblioteca ha un ridotto numero di varchi d’accesso e valuta che i soldi per installare e mantenere il/i detector e il tempo per anti-taccheggiare tutta la propria collezione controbilanciano le perdite monetarie rappresentate dai furti, si doterà di un mezzo in più per proteggere i propri libri.

E per fare simpaticissimi scherzi alla gente, come fece il tizio che infilò un pirulo antitaccheggio nella fodera del cappotto della sua simpaticisssssssima collega, che così suonava come taccheggiatrice in ogni fottuto negozio in cui metteva piede.
Avrei pagato per vederla alle prese con le commesse e i vigilanti di supermercati e centri commerciali!

Libri per bambini che no, grazie, teneteveli!


Parliamo di libri per bambini. Sì, argomento strano, ma datemi corda.

C’è in particolare un libro per bambini a cui sto pensando in questo momento. Si intitola “Arcobaleno, il pesciolino più bello di tutti i mari”. È la storia di un pesciolino con le scaglie bellissime, multicolori e iridescenti. Un pesciolino bellissimo e invidiatissimo. E solo come un cane. Finché un altro pesciolino non va a chiedergli una scaglia in dono: è così che il nostro pesciolino dalle scaglie bellissime scopre che se regala una scaglia a un altro pesciolino che gliel’ha chiesta, avrà un nuovo amico.

Finisce col pesciolino senza più manco una scaglia colorata, a tutti gli effetti imbruttito/normalizzato. Ma pieno di amici, eh!

Vi dice niente?

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