La versione di questo post che state leggendo è, a spanne, la versione numero 851. Le prime 850 sono state cestinate o riscritte tra sbuffi e scuotimenti di testa perché o troppo da fangirl, o troppo asettiche.
Il fatto è che sta per uscire il nuovo libro di una delle mie migliori amiche, Aislinn (la copertina la vedete qui a fianco, nell’immagine promozionale con tanto di scritta metallosa).
E quindi io da un lato vorrei urlare al mondo il mio barbarico “COMPRATELO!“; ma dall’altro non vorrei sembrare una pazza furiosa e spaventare la gente.
Che è importante, ammettiamolo, non spaventare i potenziali acquirenti del nuovo libro di una delle tue migliori amiche!
Ed è pure importante darsi un tono, giusto?
Quel minimo di tono professionale, intendo. Non tanto. Non chissà quanto.
Giusto un miiiiinimo.
Ma se fossi asettica e mi limitassi a fare il copia-incolla della biografia+trama+mini estratto e basta, mi sentirei come uno di quei tanti siti internet che non fanno nient’altro che incollare comunicati stampa paro paro, errori di battitura compresi, e non son robe belle, signora mia.
Quindi… quindi invece della biografia ufficiale, vi beccate quella per niente ufficiale scritta da me. Statece. (semi-cit.)
Chi è la mia amica Aislinn?
Presto (o non così presto) detto: ha un anno più di me, ha studiato alla mia stessa università ma non ci siamo conosciute lì, ha pubblicato tante cose tra cui i due urban fantasy Angelize e Angelize II – Lucifer (che se non li avete letti è un vero peccato, si consiglia di rimediare prima di subito). Vive a Arona insieme a due gatti bellissimerrimi (che sono i veri padroni di casa), un sacco di libri metà dei quali li prenderei in prestito di corsa e l’altra metà no solo perché li ho già letti, tanti poster e un sacco di film.
Scrive, traduce, edita e blogga, e queste cose le fa quasi sempre con in sottofondo musica bella bella in modo assurdo, al punto che è colpa sua se sono andata in flippa con le ultime cose dei Moonspell, dopo averli scoperti una vita fa.
Cucina bene e fa porzioni belle abbondanti; adora gelato, caffè e cioccolato; crede come me nel dimostrare ai personaggi di una storia quanto li amiamo disperatamente maltrattandoli altrettanto disperatamente.
Quanto al libro attorno a cui ruota tutto questo post, si chiama “Né a Dio né al Diavolo”, esce il 10 maggio per i tipi di Gainsworth e, va da sé, non vedo l’ora di leggerlo. Sì, strano ma vero, questo non l’ho letto in anteprima, quindi sono ancora di più in modalità fangirl a riguardo.
La trama fa così:
Biveno. “Capitale del nulla”. Sessantamila anime dimenticate da Dio ai piedi delle Alpi piemontesi. Da lì un giorno d’estate del 2010 parte una macchina diretta a un colossale festival metal in Germania, con a bordo il terzetto peggio assortito della storia: Ivan, senza lavoro ma con qualche segreto, depresso con l’orlo del baratro a portata di mano; Tom, idraulico per professione e giullare per vocazione, troppo abituato a fingere di essere un idiota; e il tizio silenzioso che tutti chiamano Lucifero, capelli lunghi e occhiali scuri d’ordinanza, vampiro da quasi quattrocento anni. E non serve a nulla che lui parli tranquillamente della sua vera natura, tanto nessuno ci crede, Tom meno di chiunque altro. Dovranno cominciare a balenare gli artigli e a scorrere il sangue perché i due ragazzi si rendano conto che frequentare un mostro non è innocuo come una canzone black metal. Men che meno un mostro che si trascina dietro amanti immortali, vendette secolari e una sete che nulla al mondo può spegnere. Ma le notti sono lunghe a Biveno, e c’è tempo per imparare…
Per ricapitolare:
Aislinn.
“Né a Dio né al Diavolo”
Gainsworth
10 maggio
urban fantasy
COMPRATELO!
Volete qualcosa di più? Volete un’anticipazione? Ce l’abbiamo!
“Il sangue gli riempiva la gola. Inzuppava la paglia. Lui tremò, tremò più forte. Scivolò su un fianco. Il respiro era più faticoso. Un’ombra gelida sommerse la cella, lo strinse in un’ultima morsa. Era un buio aggressivo, eppure quasi rassicurante. Tutto scorreva via. Anche le parole si perdevano, e se pure avesse avuto ancora voce, le parole che gli rimanevano non le avrebbe rivolte né a Dio, né al diavolo. La promessa che aveva infranto non l’aveva fatta nel loro nome.”