[d] […] Se uno entra in relazione con codesta gente presentando o un’opera poetica o qualche prodotto artigiano o un progetto di pubblico interesse, e lascia, più di quanto sia necessario, che la maggioranza lo giudichi, viene a trovarsi nella cosiddetta necessità diomedea di fare ciò che piace alla massa. Ma che si tratti davvero di cose buone e belle, hai mai sentito qualcuno di loro darne una ragione che non sia ridicola?
[e] – No, e credo che non lo sentirò mai, rispose.
Platone, Repubblica, VI. 493 d-e
Trad. F. Sartori,
cit. in M. Letizia Gualandi, L’Antichità Classica, p. 255