Pensieri sparsi su ieri sera, alla “come-viene-viene”.
L’attesa in coda è la parte peggiore di tutto: due palle così, la gente attorno che fuma, respirare l’aria “pura” di Milano, ascoltare le minchiate degli altri tizi che devono entrare, resistere alla voglia di uccidere uno dei venditori di magliette che ha deciso di deliziarti con una canzone non si sa in che lingua e cantata col culo. E grazie al cielo stavolta non c’era il Detentore della Bestia (vedi qui)…
Io, dal signor Niclas Engelin son destinata ad avere solo il minimo sindacale. Due anni fa solo la foto di gruppo (manco un ventisettesimo d’autografo). Quest’anno l’autografo e un quarto circa di faccia perché per puro culo l’ho fotografato mentre autografava ad altra gente.
Sta cosa dei meet & greet deve avere un baco da qualche parte, se del fan club quest’anno eravamo 4, di cui 3 coincidenti con quelli di due anni fa (io, Giorgio dalla Sardegna, e Luigi [sempre se è Luigi, manco stavolta sono sicura del nome!]).
Due meet & greet di fila danno questi risultati ^_^
Non è difficile capire quali sono le foto di quest’anno…
E come al solito al m&g, la testa si svuota, il sorriso diventa ebete e le cose da dire evaporano. Così non ho detto a Anders quanto siano fighi gli art work e quanto approvi la scelta del disegnatore; non ho detto a Bjorn che l’arrangiamento delle canzoni è bellissimo e che A New Dawn è meravigliosa. Almeno sono riuscita a dire a Peter che era la seconda volta che li vedevo, ma la mia proprietà di linguaggio in inglese era più che terzizzata. =_=’
Biffen è un mito, e ho anche la foto con lui.
Della band di supporto, i Noctiferia, ho sentito la prima canzone e mezza, e le ultime tre, di cui una quasi solo strumentale molto interessante. Rumorosi, non mi hanno detto molto a parte quell’unica canzone, Samsara. Gli In Flames al solito spaccano. Potenti, da cantare, ballare, saltare e, per chi apprezza la cosa, pogare. Nel mio piccolo ho fatto tutto il possibile, compreso sgolarmi. La sensazione è stata che tutto il pubblico o quasi si sia cantato certe canzoni, che si trattasse di classici come Only for te Weak, canzoni amatissime come Trigger o novità dall’ultimo album.
L’inizio del loro concerto è stato interessante: in sequenza Sounds of a Playground Fading, Deliver Us e All for Me, ovvero le prime tre canzoni dell’ultimo album. Poi hanno cominciato a mettere altre canzoni, formando una playlist che non mi ha del tutto entusiasmato, perché accanto a canzoni memorabili e immancabili (Only for the Weak, Trigger, The Quiet Place, Cloud Connected, Take This Life, Delight and Angers ) mancavano alcuni pezzi storici (niente Clayman! Niente My Sweet Shadow! Argh!) e c’erano invece brani “minori” come Insipid 2000 o Swim. Strane scelte. Dall’ultimo album hanno fatto anche Where the Dead Ships Dwell e Fear is the Weakness, ma non, come speravo, A New Dawn. Invece del “solito” finale potente e struggente sulle note di My Sweet Shadow, hanno terminato con Take This Life, che è veloce e potente, d’accordo, però mi sa poco di finale. Amen.
Un paio di canzoni sono suonate strane, causa settaggio balengo della chitarra di Bjorn; una in particolare non l’ho minimamente riconosciuta fino al ritornello, quando ho avuto la certezza che fosse lei per via del ritornello. Misteri della tecnica…
I filmati del MPPDM potrebbero essere venute da schifo causa mia convulsa agitazione durante il concerto, e scuotimento della capigliatura del tizio alla nostra sinistra (che a quanto pare è stato tranquillo solo sulle canzoni vecchie, su The Quiet Place e Cloud Connected). Quelli alla nostra destra, invece, rimarranno nella storia come i veneti che parlavano dello “special team” che in realtà era “spezzatino”.
La gente era meno rispetto al triplo concerto coi Children of Bodom di aprile, ma lì c’erano due band di richiamo, qui “solo” una.
Un numero di Milano ha tentato di telefonare al MPPDM mentre filmava Colony col cellulare. Chiunque fosse, i suoi antenati sono stati variamente infamati.
Le foto sono venute pittoresche. Su 236 foto e video, ne ho salvate 114.
Ma quant’è bellino Bjorn in power stance davanti alle luci?
Le altre foto sono da “inguardabile” a “mosso” a “test di Rorschach” a “puffo atomico”.
Perché la mia macchinetta a volte odia il rosso…
La prossima volta ci vengo anche io all'Alcatraz! Sarà una bella scarpinata da casa mia, però vuoi mettere il backstage?
Lo so, lo so, occorre il Meet & Greet. 😀
Se la profezia in Giallo si avvera, non ci sarà una prossima volta 😛
E se non si avvera, la tua sarà una luuuuunga passeggiata fino a casa 🙂