Pensieri librari-tecnologici, in ordine sparso


La Apple il 27 ha presentato la sua nuova creatura, il tanto atteso “tablet” di nome iPad.
Il MPPDM mi ha gentilmente messo in condizione di vedere il podcast della presentazione (con la mia connessione a criceti col ciufolo che l’avrei mai visto prima della messo in commercio dell’iPad in Italia!). Già prima del 27 il MPPDM ed io avevamo discusso di e-book e editoria, partendo dall’argomento e-book reader e approdando al tablet, chiedendoci quanto un reader o il tablet potessero essere interessanti (e interessati!) in Italia considerando il mercato italiano, che definire ludicrous è poco.
Ora la Apple ha presentato l’iPad;ha creato applicazioni ad hoc per funzionare su di esso (iWork adattato all’iPad e alle sue caratteristiche specifiche: a vedere la demo un vero spettacolo) e ha invogliato le varie ditte e aziende a produrre altre applicazioni specifiche il giorno stesso della presentazione (!); ha fatto sì che l’iPad sia fatto per connettersi con l’App store e con l’iTunes store; ha creato un “mobile device” fatto per navigare in internet e leggere ottimamente le email; e, soprattutto, ha deciso di puntare sugli e-books!
Non solo punta su di essi: ha già creato un iBooks store*, attivo e nato dalla collaborazione con 5 colossi dell’editoria (Penguin, Harper Collins, Simon and Schuster, MacMillan e Hachette.).
Attivo, certo. Dov’è la fregatura? Ah, già, che è attivo solo per gli USA, così come in Italia non è possibile comprare film dallo store!
Dice il MPPDM: siamo ancora una volta un paese del Terzo Mondo?
Credo proprio di sì.
Il MPPDM faceva notare come con l’iPhone e l’iPod la Apple avesse creato da sola il mercato e la moda, spingendo in massa le altre “case costruttrici” a creare i loro smart-phone e i loro lettori di mp3. Forse anche questa volta la Apple aprirà la strada.
Ma rimane il problema del mercato italiano. È un mercato che, ammettiamolo, per gli e-book potrebbe essere ampio, ma che dal punto di vista delle case editrici e delle loro iniziative lascia brutalmente a desiderare.
Le statistiche su quanto la gente legga sono sempre pessimistiche e disastrose, ma non so quanto incentivi alla lettura il fatto che anche i libri di cazzate costano sempre tanto, troppo!
La possibilità di comprare un libro per una manciata di euro, averlo direttamente sull’iPad nuovo fiammante e non doversi portare dietro un gran peso può aiutare a incentivare la lettura? Non so, forse sì, forse no. La moda, perché è molto probabile che una moda nasca, potrebbe aiutare, sarebbe carino (ma è utopistico, lo so) se la lettura diventasse uno status symbol, se andare in giro con un libro sull’iPad facesse figo quanto andare in giro con l’ultima canzone di Pinco Pallino sul lettore mp3 di ultimissima generazione che fa anche il caffè! Utopistico, lo ripeto. Ma lasciatemi sognare, ogni tanto.
Come diceva in più di un’occasione il Duca Carraronan, sembra che qualcosa si stia smuovendo anche in Italia, anzi, citiamolo a dovere: Mondadori muove il culo (ma sculetterà giusto?)… Ecco, il dubbio è quello: qualcosa si muove, forse le grandi case editrici cominciano a capire che c’è un nuovo mercato disponibile, acquirenti vecchi e nuovi che vogliono qualcosa di meno costoso e ingombrante del buon vecchio libro.
Le domande però rimangono le stesse:
          Quanto cazzo li faranno pagare sti benedetti e-book, il giorno in cui finalmente ce li venderanno?
          Quanto di quello che pagheremo finirà nelle tasche dell’autore e quanto in quelle della casa editrice?
          Ma soprattutto: quale sarà l’IVA in Italia? Qualche pensierino qui, con la speranza che il legislatore, tra una minchiata e l’altra, abbia qualche idea sana, sensata e positiva, per il mercato e per la gente (mica come la storia della musica di stato per il bene dell’industria musicale italiana!)
          Gli e-book faranno cagare come certi libri cartacei? Avranno lo stesso editing da nano di fosso? O li cureranno un po’ di più?
          Pubblicheranno autori meritevoli o, visto che tanto i costi sono minori, daranno alle “stampe” (virtuali, ovviamente) ogni pirlottino che spedirà un manoscritto infarcito di elfi cliché, amori cliché, intrighi cliché, omicidi cliché, elucubrazioni cliché?
          Si sbatteranno mai a ripubblicare quei libri  più o meno introvabili ma a detta di molti meritevoli (una serie molto corposa qui)?
          Avremo accesso anche agli store internazionali oppure, paesi del terzo mondo fino in fondo, ci troveremo a disposizione solo e-book in italiano?
          E soprattutto: quale sarà il giorno in cui finalmente avremo anche noi un mercato di e-book degno di tale nome?
Per ora elucubrazioni e dita incrociate. Le risposte in futuro, dopotutto è quasi Demonic Science!
 
Piccola nota: non si è capito, dalla presentazione dell’iPad, se iBooks permette cose come la ricerca nel testo, l’evidenziazione di parti di testo, l’aggiunta di note. Se la risposta è no anche solo a una delle domande, come direbbero i Pinguini: che schifo!
 
*: “Fantasia o riconoscibilità? Meglio riconoscibilità!”, devono essersi detti i creativi di Apple… Amen!

2 commenti su “Pensieri librari-tecnologici, in ordine sparso

  1.  La ricerca nel testo su iPad si dovrebbe poter effettuare… l’ho visto in un video-prova, dove….ecco…non funzionava! Doh! T.T
    (a difesa dell’iPad posso dire che il tizio del video ha pigiato l’icona a schermo una sessantina di volte in 3 secondi: magari anche l’iPad si è un po’ risentito!)

    Le altre funzioni spero ci siano. Mi seccherebbe dovermi unire al coro dei Pinguini, con una bella grattatina al fondoschiena! ^_^’

    Per ora l’oggetto in questione resta l’unico "Pad" desiderato dal sottoscritto! 😉

    MPPDM

  2.  Speriamo che la ricerca fallita sia solo colpa del dito a banana dell’utilizzatore… altrimenti dovrai fare anche tu il pinguino, sorry! ^_^’
    Buon per te che non senti lo spasmodico desiderio di un pad da usare in quei giorni del mese! 😉

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